Giorgio de Chirico (Palazzo Zabarella)
“Questa mostra vi guiderà passo per passo alla scoperta della più emozionante avventura intellettuale e poetica dell’arte del XX secolo: un de Chirico che non avete mai visto e nemmeno immaginato, il “vero” de Chirico che sta all’origine del surrealismo e di tutto ciò che di magico e inquietante vi è nell’arte del novecento”. L’affermazione è di Paolo Baldacci che con Gerd Roos cura la grande mostra allestita a Palazzo Zabarella. Viene presentata una selezione di capolavori di altissima forza evocativa e poetica e la mostra è anche un’occasione unica per vedere, oltre alla più ampia selezione mai offerta nel nostro paese di opere metafisiche e dei primi anni ’20, molti dipinti straordinari che non compaiono in mostre pubbliche o private da prima della seconda guerra mondiale. I curatori si sono mossi fin dall’inizio nell’intento di rendere accessibile al pubblico la complessità di un artista che ha prodotto un corpus di opere vastissimo ma discontinuo e che ha avuto un’attività più che sessantennale segnata da frequenti inversioni di rotta e contraddizioni più apparenti che sostanziali. Le opere sono state scelte in base alla qualità e al loro significato per dare un’immagine completa ed equilibrata di ciò che rimane vivo del suo legato artistico, riannodando le fila di un percorso che ai suoi tempi fu segnato da inauditi entusiasmi e da feroci polemiche, e avventurandosi nelle pieghe di una personalità capace di caparbie affermazioni ma anche di tristi cedimenti.
Nato a Volo, in Grecia, nel 1888 e morto a Roma nel 1978, Giorgio de Chirico, inventore della pittura metafisica, è stato l’artista italiano che ha avuto più influenza sull’arte moderna. Egli chiamò Metafisica l’arte che rivela i misteri e gli enigmi della realtà che ci circonda. Osservare il mondo come un enorme museo di stranezze e guardare tutto come chi “vede” per la prima volta, sono le regole che governano la sua pittura e con le quali egli muove alla scoperta di ciò che sta oltre la materia visibile. De Chirico si pose infatti come obbiettivo di “dipingere ciò che non si può vedere”, e ottenne il suo scopo accostando le immagini in modo da creare sensazioni insolite e profonde emozioni poetiche, capaci di indurre nello spettatore l’intuizione di quell’inafferrabile non senso che governa il mondo: non un mistero divino situato nell’alto dei cieli, ma un “mistero laico” annunciato dalle cose comuni di tutti i giorni, osservate con spirito nuovo.
Dai primi quadri simbolisti (1909) ai grandi capolavori del periodo metafisico (1910-1919), dalla fase classica (1920-1922) al nuovo romanticismo delle “ville romane” (1923-1924), dai miti moderni degli “anni ruggenti” (1925-1929) ai “bagni misteriosi” e alla metafisica dell’America (1934-1937), per chiudere con la celebrazione di sé come pittore “in costume” al di là del tempo (1939-1954) e con la parodia ironica dei suoi antichi misteri (1968-1974): un percorso visivo di altissima qualità articolato in 100 capolavori che consente di capire perché de Chirico fu una delle personalità che più hanno rivoluzionato l’arte moderna e l’intero mondo della comunicazione visiva.
L’oratorio di San Giorgio
Fatto erigere nel 1377 come mausoleo di famiglia da Raimondino Lupi di Soragna, prode condottiero al servizio dei Da Carrara, l'oratorio fu concluso nel 1384. La struttura architettonica, con volta a botte, così come il meraviglioso ciclo di affreschi realizzato da Altichiero da Zevio tra il 1379 ed il 1384, ricordano la cappella degli Scrovegni. A differenza di quest'ultima però nell'Oratorio di S. Giorgio tutto è più grandioso: gli spazi, le figure, le architetture e gli elementi della natura che fanno da sfondo alle scene. Le pareti sono decorate con le storie dei santi cari alla famiglia committente: Santa Caterina d'Alessandria (parete destra), Santa Lucia (parete destra in basso) e San Giorgio (parete sinistra). In controfacciata e sulla parete di fondo sopra l'altare si ammirano le scene degli eventi salienti dalla vita di Cristo. Nel soffitto, medaglioni con Santi e profeti.
La Scoletta del Santo
Torna a splendere dopo il recente restauro la Scoletta del Santo, scrigno dell’arte rinascimentale patavina, affrescata con scene riguardanti i miracoli di S. Antonio da diversi artisti fra i quali Tiziano. Costruita agli inizi del ‘500, l’antica Scuola di Devozione intitolata a S. Antonio e all’Immacolata possiede un prezioso soffitto a cassettoni lignei dipinti e scene affrescate alle pareti con episodi riguardanti i miracoli del taumaturgo, con i tre riquadri, su un totale di diciotto, attribuibili con certezza al maestro cadorino, che qui diede inizio alla sua eccezionale vicenda artistica.
La loggia Cornaro
Il complesso Cornaro, espressione tra le più importanti del Cinquecento padovano, torna ad essere riaperto al pubblico dopo vent'anni di chiusura, resasi necessaria per la realizzazione di un progetto di restauro volto al recupero del monumento. La Loggia e l' Odeo Cornaro sono quanto rimane di un più ampio complesso di edifici e giardini, tra le massime testimonianze del Rinascimento padovano ed espressione degli interessi culturali del suo ideatore, Alvise Cornaro. Studioso di idraulica e imprenditore agricolo, il Cornaro fu teorico dell'architettura, promotore delle arti figurative e mecenate degli artisti chiamati a lavorare nella sua "corte", ritrovo privilegiato dei più illustri protagonisti della vita intellettuale cittadina.
La Loggia, datata 1524, venne eretta su progetto dell'architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, legato al Cornaro da amicizia e dal comune interesse per l'antichità classica.
Appositamente ideata per rappresentazioni teatrali sulla scia del crescente interesse umanistico per il teatro antico, essa costituisce la prima concreta realizzazione in terra veneta della frons scenae di epoca romana, ossia la scena a portico su base rialzata, scandita da arcate e pilastri compositi, ornata con fregi e chiusa da un fondale rappresentativo.
PROGRAMMA
Sabato 5 maggio
Ore 9,45: ritrovo dei partecipanti e partenza per Padova
Ore 15,30: ingresso alla visita guida dell’Oratorio di San Giorgio e della Scoletta del Santo
Ore 19: trasferimento in hotel
Ore 20,30: cena al ristorante dell’hotel
Domenica 6 maggio
Ore 9,30: ingresso alla visita guidata della mostra su De Chirico.
Pranzo libero
Ore 15: ingresso alla visita guidata della Loggia Cornaro
Ore 17: partenza per Torino con arrivo previsto per le ore 22
QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Base 20 paganti: 265,00 € a persona
Base 25 paganti: 240,00 € a persona
Base 30 paganti: 250,00 € a persona
Base 35 paganti: 235,00 € a persona
Supplemento singola: 35,00 €.
Le iscrizioni si chiudono il 20 aprile.
© Il caicco blu - via Pigafetta 24/e - 10129 Torino
Tel. 011/5805177 Fax: 011/5804824 P.I. 01258980059
aperto il sabato mattina
E-mail: info@ilcaiccoblu.it