Il caicco blu



Programmi culturali

Urbino, 10-12 luglio 2009

Raffaello e Urbino (Palazzo Ducale e Galleria Nazionale delle Marche)
Urbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma ne determinò in modo significativo la formazione, restando per tutta la vita un punto di riferimento essenziale. Partendo da tale presupposto, la grande mostra allestita nel Palazzo Ducale intende recuperare e valorizzare proprio questa stretta connessione tra Raffaello e la sua città natale. Esaminando il contesto urbinate, dalla fine degli anni Settanta a tutti gli anni Ottanta del Quattrocento, viene ricostruito l’ambito artistico-culturale in cui si formò il giovane Raffaello e nel quale operò il padre, Giovanni Santi, pittore dei duchi e letterato, a capo di una ricca e fiorente bottega. La mostra, allestita nel Salone del Trono e nelle sale dell’appartamento della Duchessa, sede della Galleria Nazionale delle Marche, si pone l’obiettivo di ricondurre la prima formazione di Raffaello alla grande cultura espressa dalla corte urbinate e soprattutto all’influenza del padre, Giovanni Santi, presentando venti dipinti e diciannove disegni originali, messi in rapporto alla pittura del padre e di altri pittori vicini alla fase giovanile della sua formazione.

Oratori di San Giovanni Battista e San Giuseppe
Un grande e crescente interesse per la storia sta portando un numero sempre maggiore di persone a riscoprire l'esperienza delle confraternite per non dimenticare e non perdere quel patrimonio prezioso che si è accumulato nei secoli. Le loro sedi, gli oratori, sono disseminati nei centri urbani più antichi e custodiscono ancora gelosamente le tracce di quella storia; tracce così straordinarie da essere spesso annoverate tra i capitoli principali della storia dell'arte italiana.
L’Oratorio di san Giovanni Battista fu eretto nella prima metà del Trecento sul luogo di un antico ospizio, ma la facciata venne rifatta ai primi del Novecento. Nel 1416 l’interno fu affrescato dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino Marche. Questi affreschi - e, particolarmente, la Crocifissione e le Scene della vita di San Giovanni - rappresentano uno straordinario esempio di quel “Gotico internazionale” (o “Gotico fiorito”) che è considerato l’anello di congiunzione tra la pittura
medievale e la nuova arte rinascimentale. Altri due affreschi bellissimi, dovuti ai Salimbeni, sono La Madonna dell’Umiltà e La Madonna in trono col Bambino.
L’Oratorio di San Giuseppe fu costruito nel Cinquecento su iniziativa dell’omonima confraternita, distintasi nell’assistere i condannati a morte e le loro famiglie. L’edificio è formato da due cappelle: la maggiore - l’oratorio vero e proprio - fu ricostruita alla fine del Seicento e decorata da Carlo Roncalli; la cappella minore, invece, è rimasta intatta ed accoglie uno splendido Presepio, con statue a grandezza naturale, realizzate in scagliola verso la metà del Cinquecento dall’artista urbinate Federico Brandani.

Chiesa di San Bernardino
La chiesa ed il convento di San Bernardino sorgono sulla larga dorsale del colle di San Donato, a due chilometri dal centro storico di Urbino. La comunità conventuale ebbe origine nel 1425 e la costruzione dell’edificio è stata tradizionalmente attribuita a Donato Bramante ma la critica appare oggi orientata ad attibuirne la paternità a Francesco di Giorgio Martini, pur non mancando all'interno delle soluzioni tipicamente bramantesche.
La costruzione della chiesa fu voluta da Federico da Montefeltro per essere destinata a mausoleo ducale, ma i lavori si sarebbero protratti fin dopo il 1491 e alla sua morte (1482) il duca sarebbe stato sepolto nell’attigua e più antica chiesa di San Donato.

Villa Imperiale
La residenza, collocata alle porte di Pesaro, fu inizialmente fatta edificare da Alessandro Sforza e poi ampliata dai Della Rovere. La parte sforzesca si presenta come edificio rettangolare a due piani, con pareti in cotto e finestre prive di fronzoli e con un'alta torre inglobata nell'ala di ponente. Unici elementi che rompono l'uniformità della costruzione sono il portale d'ingresso, sul quale campeggia l'arme degli Sforza, e le canne fumarie. Varcato il portale, che si apre alla base della torre, si accede ad un cortile porticato sostenuto da colonne e soffittato a travature: in origine sopra il portico vi era una loggia, oggi tamponata, mentre al pian terreno erano ubicati gli ambienti di residenza e di servizio; in quello superiore, ampie stanze e la loggia, in parte soffittate a cassettoni e in parte a volta, formavano gli ambienti dell'appartamento.
L'ampliamento avvenuto nel 1529-30, per volontà dei Della Rovere, è dovuto a Girolamo Genga. Gli interni sono riccamente decorati da affreschi rinascimentali eseguiti, fra gli altri, da Raffaellino del Colle, allievo di Raffaello; uno splendido giardino all’italiana circonda la villa.

Rocca di Sassocorvaro
Avamposto strategico dominante la valle del Foglia, non lontano dal confine con i territori dei Malatesti, fu edificata per iniziativa di Ottaviano Ubaldini, uomo di fiducia di Federico da Montefeltro e dal 1475 signore di Sassocorvaro. Risultato della trasformazione di un preesistente fortilizio, in parte inglobato nella nuova struttura, è unanimemente ritenuta il primo esempio di architettura militare realizzata da Francesco di Giorgio Martini in area marchigiana. La possente volumetria dal profilo arrotondato, in cui si è voluto leggere un'allusione al motivo della testuggine, ben riflette infatti il simbolismo zoomorfico di cui sono permeate molte pagine dei suoi trattati. Particolarmente espressivo risulta il blocco difensivo meridionale costituito da un puntone alveolato fiancheggiato da due torrioni, che si distingue dalla mole circolare retrostante in cui sono sistemati gli ambienti residenziali. Questi risultano protetti, sul versante opposto, da un camminamento anulare dotato di bocche da fuoco e da una torretta cilindrica a difesa dell'ingresso. I due nuclei, funzionalmente distinti, sono separati dal cortile centrale, dove il carattere militare si attenua in un arioso porticato di impronta rinascimentale.

PROGRAMMA
Venerdì 10 luglio
Ore 9: ritrovo dei partecipanti e partenza per Pesaro. Pranzo libero nel corso del viaggio.
Ore 16: ingresso alla visita guidata di villa Imperiale.
Ore 17,30: trasferimento ad Urbino.
Ore 19: sistemazione nelle camere riservate dell’hotel Mamiani.
Ore 20,30: cena presso il ristorante dell’hotel.
Sabato 11 luglio
Ore 9,30: ingresso alla visita guidata della mostra su Raffaello.
Pranzo libero
Ore 15: visita guidata del centro storico di Urbino e degli oratori di san giovanni Battista e San Giuseppe.
Ore 18,30: rientro in hotel. Cena libera.
Domenica 12 luglio
Ore 9: ingresso alla visita guidata della chiesa di San Bernardino. Al termine trasferimento a Sassocorvaro.
Ore 11,30: ingresso alla visita guidata della rocca.
Ore 13,30: pranzo in ristorante.
Ore 15,30: partenza per Torino con arrivo previsto per le 21.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Base 20 paganti: 340,00 € a persona
Base 25 paganti: 310,00 € a persona
Base 30 paganti: 300,00 € a persona
Supplemento singola: 35 € a persona
Le iscrizioni si chiudono il 4 maggio.



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aperto il sabato mattina
E-mail: info@ilcaiccoblu.it